La maggiorazione contributiva invalidi è una maggiorazione dei contributi riconosciuti per ogni anno lavorato a chi è affetto da una certa invalidità. Con la maggiorazione contributiva invalidi, i lavoratori che sono affetti da una certa invalidità possono godere di due mesi di contributi in più per ogni anno di lavoro, recuperando così sino a cinque anni utili ai fini del raggiungimento del diritto alla pensione, anticipata o di vecchiaia.

La maggiorazione viene concessa, solo su domanda, al momento della liquidazione della pensione o del supplemento. Il beneficio non esclude l’applicazione della penalizzazione prevista per la pensione anticipata in caso di accesso al trattamento pensionistico con età inferiore a 62 anni.

Destinatari

I destinatari del beneficio sono:

  • i sordi (minorati sensoriali dell’udito affetti da sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva che abbia impedito il normale apprendimento del linguaggio parlato, purché la sordità non sia di natura esclusivamente psichica o dipendente da causa di guerra, di lavoro o di servizio);
  • gli invalidi per qualsiasi causa, ai quali sia stata riconosciuta un’invalidità superiore al 74% (soggetti affetti da minorazioni congenite o acquisite, anche a carattere progressivo, compresi gli irregolari psichici per oligofrenie di carattere organico o dismetabolico, insufficienze mentali derivanti da difetti sensoriali e funzionali);
  • gli invalidi di guerra, civili di guerra e gli invalidi per causa di servizio nel rapporto di pubblico impiego con le Amministrazioni statali o gli Enti locali, con invalidità ascritta alle prime quattro categorie della tabella A allegata al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra.

Il beneficio non può essere concesso ai titolari di pensione o assegno ordinario di invalidità a carico dell’A.G.O., delle gestioni dei lavoratori autonomi e dei fondi sostitutivi per i quali non è prevista la rilevazione della percentuale di invalidità.

Per ciascuna annualità spettano due mesi di maggiorazione, sino a massimo cinque anni. I periodi lavorati inferiori all’anno, invece, danno diritto a una maggiorazione pari a 1/6 per ogni settimana.
Dal calcolo vengono esclusi periodi coperti da contribuzione volontaria, figurativa o derivanti da riscatto non correlato ad attività lavorativa.

Attenzione: va in ogni caso precisato che la maggiorazione contributiva invalidi serve solo ad anticipare la propria uscita dal lavoro e non a ottenere un assegno più elevato: la contribuzione figurativa, infatti, non incide sull’ammontare del trattamento pensionistico, ma aumenta solo l’anzianità contributiva.

Documenti necessari per la domanda

Alla domanda devono essere allegati i seguenti documenti:

  • per i sordi ed invalidi civili – il verbale di accertamento sanitario rilasciato dalle competenti Commissioni mediche Asl per l’ accertamento dell’ invalidità civile, con l’ acquisizione di eventuali revisioni sanitarie, avvenute o predisposte entro il quinquennio di riferimento per il godimento del beneficio;
  • per gli invalidi di guerra, civili di guerra e per causa di servizio nel rapporto di pubblico impiego con le Amministrazioni statali o gli Enti locali – copia del provvedimento amministrativo di concessione dal quale risulti che le lesioni ed infermità riscontrate rientrino nelle prime quattro categorie di cui al DPR 834 del 1981;
  • per gli invalidi del lavoro – i documenti rilasciati dall’Inail.

Per maggiori informazioni e per la presentazione della domanda, potete rivolgervi al patronato Epas

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