Ormai conosciamo le difficoltà del nostro Paese legate al rispetto dei severi vincoli di bilancio imposti dall’Europa, però è anche vero che la Commissione Europea ha sempre chiesto al nostro Paese misure di risanamento per raggiungere l’obiettivo di un bilancio strutturale in pareggio.

Ora, la Commissione europea nell’analisi fatta sulla legge di bilancio per il 2018 ha chiesto al nostro governo di mettere in campo tutte le misure che possano essere in linea con il Patto europeo. Le perplessità europee nascono dalla bassa crescita e la scarsa produttività che vengono legate ad un problema strutturale che l’Italia vive e che non riesce a superare a causa di scelte legislative non adeguate. Ciò che gli ambienti europei affermano nelle loro esternazioni sul nostro Paese è che se si paragona la crescita italiana a quella di altri Paesi che sono stati colpiti anch’essi dalla crisi economica ossia Spagna, Paesi Baltici, Irlanda, questi ultimi crescono più rapidamente dell’Italia, che purtroppo è ancora al di sotto della media europea.

Secondo la Commissione, i dati sulla crescita economica e sulla disoccupazione nonostante sembrino mostrare una ripresa rispetto agli altri anni, non possono considerarsi sufficienti rispetto a quanto ci si aspetta dall’Italia. Questo è stato un giudizio parziale, compreso nella legge di bilancio che deve ancora essere approvata, ma sembra che verrà inviata una lettera per avere ulteriori chiarimenti sulle misure che dovranno essere emanate. Al momento, non sono confortanti i giudizi a causa di quello che ad avviso della Commissione è un peggioramento del deficit strutturale.

Il governo italiano, dal canto suo, ritiene che le misure messe in campo e inserite nella legge di prossima approvazione, sono assolutamente positive ed efficaci e permetteranno di continuare a rispettare i restrittivi vincoli europei, inoltre, si dichiara certo che il dialogo con l’Europa sarà quanto più costruttivo e che sarà lieto di chiarire ogni dubbio che la Commissione ha mostrato sulla legge di bilancio per il 2018.

“L’Europa come sempre si aspetta che i nostri conti siano messi in ordine, ma sappiamo che la situazione attuale non è per nulla facile e il processo di ripresa non potrà certo essere veloce, come ci si aspetta dal nostro Paese -afferma il Presidente Nazionale del Patronato EPAS, Denis Nesci- considerando che i vincoli europei pesano sul ritmo della crescita stessa. Nonostante ciò- conclude il Presidente Nesci- abbiamo bisogno che si faccia concretamente e realmente qualcosa per uscire da questa situazione così complessa e delicata per tutti i cittadini italiani.”