Il beneficio per coloro che svolgono un lavoro riconosciuto usurante, consiste nella possibilità di accedere a pensione con il vecchio sistema delle quote , più favorevole rispetto alle regole di pensionamento introdotte con la Riforma Fornero.  

Nello specifico gli usuranti possono andare in pensione con una anzianità contributiva minima di 35 anni, una età minima pari a 61 anni e 7 mesi  ed il contestuale perfezionamento del  quorum  97,6.  

I requisiti sopra indicati si applicano anche ai lavoratori notturni che svolgono attività lavorativa per almeno 3 ore  (nell’intervallo ricompreso tra la mezzanotte e le cinque) nell’intero anno lavorativo; oppure per almeno 6 ore  (sempre nell’intervallo ricompreso tra la mezzanotte e le cinque) per almeno 78 giorni l’anno.  

La pensione decorre, di regola, dal primo giorno del mese successivo al perfezionamento dei requisiti.
Si rammenta che la medesima disposizione ha congelato i futuri adeguamenti alla speranza di vita sino al 31 dicembre 2026.

Il beneficio per gli usuranti riguarda solo i lavoratori dipendenti.
Tuttavia la domanda intesa ad ottenere
il riconoscimento dello svolgimento di lavori particolarmente faticosi e pesanti può essere presentata anche da lavoratori dipendenti che raggiungono il requisito contributivo minimo cumulando la contribuzione versata in una delle Gestioni Speciali dei lavoratori  autonomi (es. commercianti o artigiani). 
In tal caso i requisiti anagrafici sono innalzati rispettivamente di un anno ciascuno e la decorrenza della pensione avviene trascorsi 18 mesi dal perfezionamento dei requisiti, in quanto la liquidazione della prestazione avviene a carico delle gestioni speciali.  

Per conseguire il beneficio del pensionamento gli interessati devono presentare una apposita domanda alla sede INPS, entro il  1° maggio  dell’anno  precedente  a quello in cui si maturano i requisiti agevolati, volta ad ottenere il riconoscimento di lavoro usurante.
Per cui entro il 1° maggio 2022 potevano produrre la domanda i lavoratori che perfezionano i requisiti anagrafici e contributivi nel corso del 2023.

La presentazione della domanda oltre i termini sopra indicati comporta, in caso di accertamento positivo dei requisiti, il differimento del diritto alla decorrenza da uno a tre mesi a seconda dei mesi di ritardo.

Nello specifico il differimento è pari:  

1) ad un mese, per un ritardo della presentazione massimo di un mese;  

2) a due mesi, per un ritardo della presentazione superiore ad un mese ed inferiore a tre mesi;  

3) a tre mesi per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi. 

La domanda è telematica e deve essere corredata della documentazione necessaria a dimostrare l’avvenuto svolgimento dell’attività lavorativa usurante.

Le maggiori difficoltà sono legate alla ricerca della documentazione, quando si deve dimostrare un’attività usurante avvenuta nei primi anni di carriera lavorativa.
Può succedere infatti che il tempo trascorso sia tale che la documentazione (la certificazione dei turni) non sia più archiviata o che addirittura non ci sia più il vecchio datore di lavoro.