Dal primo di Ottobre è entrato in vigore il nuovo contratto collettivo nazionale per i collaboratori famigliari, che reca numerose novità sia dal punto di vista economico che dell’inquadramento del lavoratore dipendente.

Entra nel nuovo lessico contrattuale la figura dell’“Assistente Famigliare” che riunisce in sé le figure divenute ormai obsolete di colf, badanti o baby sitter.

Riguardo quest’ultima figura, essa viene inquadrata nel livello BS, condividendo dunque la propria qualifica con colf e bandanti.

I livelli saranno 4 differenziati in base alle competenze e a cui poi corrisponderanno due parametri di retribuzione.

A partire dal 01/01/2021 chi è inquadrato nel livello B Super, avrà un aumento retributivo di 12 euro.

Gli “Assistenti famigliari” addetti alla custodia dei bambini fino al sesto anno d’età o chi assiste persone disabili non autosufficienti potranno avere un’indennità aggiuntiva dai 100 ai 116 euro.

Chi invece possiede la certificazione di qualità UNI 11766/2019 potrà avere un ulteriore indennizzo fino a 10 euro mensili.

Viene aumentato, inoltre, il contributo versato alla Cassa Sanitaria Colf che passa dagli 0,3 euro orari ai 0,6 euro orari.

Novità anche per quanto riguarda il periodo di prova, che sarà prolungato di 30 giorni.

Infine nasce la figura dell’“Assistente Educatore Formato”; per la formazione si potrà beneficiare di più ore, che aumenteranno nel caso di percorsi formativi riconosciuti e finanziati dall’Ente bilaterale di settore, Ebincolf.

Più che apprezzabile, per concludere, l’estensione alle lavoratrici del settore domestico del congedo dal lavoro per donne vittime di violenza di genere.