Il Bonus mobili ha visto di recente delle interessanti novità. In particolare vi è stata la proroga per tutto il 2021, e vi è stato contestualmente l’aumento del massimale di spesa, che sale da 10.000 a 16.000 euro complessivi.

Sull’importo speso, in presenza dei requisiti previsti che non sono cambiati, verrà calcolata la detrazione nella misura del 50%.

Il bonus non beneficiava della possibilità dello sconto in fattura o della cessione del credito, ma è stato oggetto di un emendamento al decreto “Sostegni” (in corso di conversione in legge) che ne aveva inserito tale previsione.

Non avendo avuto il parere favorevole del MEF che ha bocciato l’emendamento, non ci sono state quindi nuove modifiche al bonus, che rimane come agevolazione detraibile in 10 anni, per l’importo massimo di 16.000 euro fino al 31 dicembre 2021.

BONUS MOBILI: I REQUISITI

Il bonus mobili consiste in una detrazione Irpef del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), finalizzati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.

Per ottenere l’agevolazione è indispensabile realizzare una ristrutturazione edilizia, sia su singole unità immobiliari residenziali, sia su parti comuni di edifici sempre residenziali. Le condizioni da rispettare sono le seguenti:

  • mobili devono essere nuovi. Anche se questo requisito non è indicato nella norma, esso deve intendersi implicito. Ciò viene puntualizzato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare 29/2013.
  • i mobili non devono essere per forza collegati con l’ambiente ristrutturato, questo significa, ad esempio, che si può detrarre l’acquisto del letto anche se i lavori di ristrutturazione sono stati eseguiti solo sul bagno. Ciò che conta è che l’immobile sia stato comunque oggetto di interventi edilizi.

Quindi chi ad esempio ha effettuato una spesa per rifare il bagno, potrà comunque spendere fino a 16.000 (10.000 euro per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2020) euro per cambiare l’arredo di tutta casa, compresa la cucina.

L’intervento cui è collegato l’acquisto può essere effettuato anche su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente.

Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.

ATTENZIONE. Per gli acquisti di mobili ed elettrodomestici effettuati nel 2020 e riferiti a lavori realizzati nel 2019, o iniziati nel 2019 e proseguiti nel 2020, la detrazione deve essere calcolata su un importo complessivo non superiore a 10.000 euro, al netto delle spese sostenute nel 2019 per le quali si è già fruito dell’agevolazione.

Per gli acquisti del 2021, riferiti a lavori realizzati nel 2020, o iniziati nel 2020 e proseguiti nel 2021, la detrazione va calcolata su un importo massimo di 16.000 euro, al netto delle spese sostenute nel 2020 per le quali si è fruito del bonus.

La data di inizio lavori deve essere anteriore a quella in cui si sono sostenute le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, ma non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’abitazione.