L’Assegno unico e universale, il nuovo sostegno economico alle famiglie : per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni ( a certe condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili si può ancora richiedere entro il 30 giugno per ottenere dal mese successivo l’assegno con gli arretrati fin da marzo

Fino a quella data è appunto ammessa la presentazione dell’ISEE 2023 che permetterebbe alle famiglie di ricevere gli arretrati dell’Assegno a partire da marzo in proporzione alla fascia economica nella quale si collocano, anziché continuare a ricevere mensilmente la misura minima da 50 euro in giù (a seconda dei casi) spettante in assenza di ISEE (oppure in caso di un ISEE al di sopra della soglia di 40.000 euro).

Il tutto è rivolto ovviamente a una sola tipologia di nucleo familiare, ossia quelle famiglie che pur ricevendo l’Assegno Unico fin dal marzo 2022  o da marzo di quest’anno, quando è scattata la seconda annualità, non hanno comunque presentato l’ISEE 2023. L’Assegno, difatti, è una misura che in linea generale spetta a prescindere dall’ISEE, basta che in una famiglia ci siano dei figli fino a 21 anni, dopodiché dai 22 anni in su ripartono le normali detrazioni sui carichi fiscali applicate fino al febbraio 2022. Al tempo stesso, però, è una misura che non viene erogata in misura fissa, ma è appunto graduata a seconda dal tenore economico del nucleo, cosa che si evince appunto dall’ISEE, ragion per cui in assenza di ISEE, non potendo risalire alla fascia economica della famiglia e di conseguenza alla mensilità di assegno che realmente le spetterebbe, l’INPS eroga l’assegno nella sua misura minima.

Per ovviare a questo serve dunque l’ISEE, e presentarlo entro il 30 giugno fa molta differenza, perché vorrebbe dire assicurarsi le maggiori quote arretrate di assegno relative al periodo da marzo fino a giugno stesso. Se invece l’ISEE fosse presentato dopo il 30 giugno, e fosse effettivamente non superiore a 40.000 euro, l’Assegno verrebbe sì erogato nella sua misura corretta, parametrata cioè al tenore della famiglia, ma solo a partire dal momento in cui l’ISEE verrà effettivamente presentato, quindi la famiglia perderebbe in ogni caso il diritto alle maggiori quote arretrate di marzo-giugno.