Il diritto agli assegni familiari arretrati si prescrive in 5 anni: ciò significa che nel caso in cui se ne abbia diritto è ancora possibile richiedere gli arretrati ANF, a prescindere dall’introduzione dell’Assegno Unico, a patto che non siano già trascorsi i cinque anni fissati dalla normativa.

Oltre ai lavoratori dipendenti e ai titolari di prestazioni previdenziali, hanno diritto agli assegni familiari, e quindi possono fare domanda per gli ANF arretrati, anche tutti gli impiegati di ditte cessate o fallite; è inoltre possibile richiedere gli arretrati sui periodi di NASpI e in alcuni altri casi particolari.

Hanno diritto all’assegno familiare e agli arretrati le seguenti categorie:

  • lavoratori dipendenti del settore privato e agricolo;
  • lavoratori dipendenti di ditte cessate o fallite;
  • titolari di prestazioni previdenziali;
  • lavoratori in altre situazioni, per esempio in aspettativa sindacale, in NASpi, etc.

Sono esclusi dalla possibilità di richiedere gli ANF i coltivatori diretti e i titolari di pensioni a carico di gestioni speciali, come quelle di artigiani, commercianti e mezzadri.

Nel caso di lavoratori in attività l’assegno familiare viene pagato mensilmente dai datori di lavoro in busta paga; in altri casi la misura è erogata direttamente dall’INPS.

Una volta presentata la richiesta ANF, comunque, i tempi per la lavorazione del provvedimento da parte dell’INPS sono inferiori ai 30 giorni.

Lo sportello di Patronato mette a disposizione anche un servizio specifico per la richiesta degli arretrati ANF per i non coniugati, destinato ai nuclei familiari composti da coppie di genitori conviventi non sposati e non uniti civilmente ai sensi della legge n. 76/2016.