Il 16 giugno scade l’acconto l’IMU sul primo semestre 2023: l’altro 50% dell’imposta, ovvero il saldo, scadrà infatti il 16 dicembre. Come accade ormai dal 2014, non dovranno preoccuparsene i possessori delle abitazioni principali non signorili; al contrario dovranno adempiere al versamento i titolari di immobili/fabbricati diversi dall’abitazione principale (seconde o terze case, immobili commerciali, terreni, aree fabbricabili, ecc) ma anche i possessori di quelle abitazioni principali accatastate nelle tre categorie cosiddette “di lusso”, A1, A8 e A9, che infatti non godono dell’esenzione riconosciuta alle altre abitazioni.

LE NOVITA’ 

Ci sono due importanti novità da riportare per il 2023. Una è quella riguardante gli immobili occupati, resi esenti dall’adempimento. È infatti una novità introdotta con la manovra 2023, con effetto dal 1° gennaio, che ha appunto inserito nella lista degli immobili esenti anche quelli non utilizzabili né disponibili per i quali:

  • sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria in relazione ai reati di violazione di domicilio e invasione di terreni o edifici;
  • oppure sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale a seguito di occupazione abusiva.

L’altra novità è subentrata in realtà già nel 2022 e riguarda l’intricata questione delle doppie residenze nel caso delle coppie coniugate. Così come per il saldo 2022, continua a essere valida anche nel 2023 la doppia esenzione per le coppie che vivono e risiedono in case diverse, indipendentemente dal Comune nel quale si trovano, fermo restando che entrambe le case siano utilizzate come abitazione principale dai rispettivi coniugi.