Cos’è la previdenza complementare?

La previdenza complementare rappresenta un’integrazione facoltativa della previdenza obbligatoria, s’intende cioè, ai contributi INPS che danno diritto alla pensione al raggiungimento dei requisiti previsti dalla legge.

La previdenza complementare non può in alcun modo sostituire quella obbligatoria, ma soltanto affiancarla, per questo si chiama anche integrativa. Si tratta quindi di integrare la pensione futura, aggiungendo una rendita alla pensione INPS che spetta al termine del lavoro.

La previdenza complementare ha delle differenze importanti con quella obbligatoria. Prima tra tutte è la capitalizzazione individuale, i versamenti sono destinati ad un conto personale del soggetto sottoscrittore, investiti e poi restituiti, con i rendimenti maturati con gli investimenti, in forma di prestazione.

Si tratta inoltre di un’adesione su base volontaria, ed è gestita da soggetti ed enti di diritto privato che affidano, le risorse accumulate a gestori finanziari che materialmente investono le risorse nei mercati finanziari.

Giunto al pensionamento l’aderente ottiene la rendita derivante dalla previdenza complementare o, a determinate condizioni, l’intero capitale o parte di esso.